Durante la formazione di una persona in ambito professionale, tutte le esperienze concorrono alla creazione di un bagaglio in grado di arricchire e differenziare la persona dalle altre.
In questo, la differenza la fanno il mix di soft skills e hard skills della persona, ma come si distinguono?

Differenze tra hard skills e soft skills


Le hard skills e le soft skills le possiamo descrivere entrambe come “competenze”.
Le prime, le hard skills sono di solito considerate quelle più tecniche sia di tipo professionali che di tipo pratico e specifiche per un lavoro, e che di solito vengono acquisite e potenziate nell’istruzione scolastica, seguendo dei corsi specifici e anche con l’esperienza lavorativa.

Le soft skills invece sono l’insieme delle caratteristiche personali che definiscono il modo di comunicare e relazionarsi sul posto di lavoro.
Avere una buona comunicazione, ad esempio, è fra le soft skills più apprezzate insieme all’organizzazione, l’etica sul lavoro e la leadership. Possedere le soft skills giuste per il ruolo che desideriamo ci mette in risalto rispetto a tanti candidati per una posizione specifica.

Esempi di Hard Skills


Le hard skills come competenze più tecniche e professionali potremmo distinguerle come competenze tecniche e competenze pratiche. Possono essere dimostrate attraverso certificati, attestati o dimostrazioni pratiche e sono facilmente misurabili.
Esempi di Hard skills, molto richiesti dalle aziende sono:

  • Conoscere una o più lingue straniere
  • Utilizzo di macchinari specifici
  • Linguaggi di programmazione
  • Analisi statistica
  • Contabilità
  • Patenti di guida B e C
  • Project management
  • Sicurezza delle reti informatiche

In più, sono molti i settori che ricercano persone competenti nell’uso di macchinari come presse, macchine di stampaggio, linee di confezionamento. Oppure certificazioni particolari in ambito salute e sicurezza, somministrazione bevande e alimenti, ambito privacy, ambito ambientale,ecc…

Esempi di Soft skills

Quindi le soft skills, ovvero le competenze trasversali che riguardano la capacità di comunicazione e relazione all’interno di un ambiente di lavoro, le possiamo declinare in quattro diversi ambiti che riguardano sempre le abilità di approcciare le attività lavorative.

1) Le abilità e competenze trasversali che servono per PENSARE e gestire al meglio le emozioni, ad esempio:

  • quando ci sono dei problemi da risolvere
  • quando bisogna tener duro nel perseguire gli obiettivi
  • imparare a gestire le paure
  • definire una strategia efficace per il proprio lavoro
  • aumentare la fiducia in se stessi
  • migliorare il proprio mindset


2) Le abilità necessarie per RELAZIONARSI al meglio, esempio:

  • capacità di comunicare efficacemente
  • capacità di lavorare in team
  • capacità di negoziare e/o convincere clienti, colleghi, capi
  • capacità di dare e ricevere dei feedback per migliorare il livello qualitativo del lavoro svolto
  • imparare a essere più assertivi per riuscire ad esprimere in modo schietto e chiaro i propri bisogni, desideri o le proprie aspettative


3) Il terzo gruppo di Soft Skill sono relative al saper GESTIRE e guidare, come:

  • esercitare la leadership
  • capacità di guidare il cambiamento
  • mettere in atto strategie che aumentino la motivazione e il seguito
  • capacità di effettuare analisi SWOT efficaci
  • individuare i punti di forza da usare e rafforzare
  • individuare le criticità da eliminare o minimizzare
  • individuare le opportunità da cogliere e i rischi da gestire al meglio
  • sapere cosa fare per essere un buon esempio per gli altri


4) Il quarto gruppo di soft skills sono legate al saper FARE, in pratica come si traduce in azione ciò che è stato pensato:

  • capacità di definire le priorità tra le tante attività da svolgere
  • conoscenza delle strategie per aumentare la concentrazione
  • competenze nella pianificazione e nel time management
  • capacità di definire degli obiettivi personali e professionali SMART ed efficaci

Le aziende rivolgono un crescente interesse verso queste capacità, in particolare verso quelle che riguardano la comunicazione e la collaborazione, fondamentali per il successo di un team, ma anche verso tutte quelle competenze di valorizzazione individuale come creatività e facilità di apprendimento e adattamento. Perché in un mondo in continua evoluzione le aziende hanno sempre bisogno di persone in grado di seguire e non farsi travolgere dai cambiamenti.

Per questo non possiamo valorizzare solo gli aspetti tecnici e trascurare quelli relazionali e quando cerchiamo un corso di formazione in ambito professionale dobbiamo porre una particolare attenzione alle soft skills che spesso vengono ignorate in ambito formativo.

La formazione e le soft skills


Uno studio dell’Università di Harvard e della Carnegie Foundation conclude che il successo, il mantenimento e la crescita di una persona in un lavoro dipende per l’85% dalle sue competenze trasversali (o soft skills) e per il restante 15% dalle sue capacità tecniche.

Ma se le soft skills sono così importanti perché in media oltre tre quarti del budget relativo alla formazione viene invece speso per apprendere le hard skills?

In realtà la risposta è legata alla difficoltà di inquadrare e insegnare le soft skills, le quali sempre più spesso sono considerate erroneamente come attitudini innate.
Tuttavia queste ultime, come ogni altra abilità, sono perfezionabili attraverso una formazione specifica dedicata.

L’offerta formativa di IASEM risponde proprio al bisogno di acquisire, potenziare e applicare al contesto lavorativo quelle soft skills utili al raggiungimento degli obiettivi professionali. 


Per approfondire: https://iaseminstitute.org/master-in-human-skills/

Differenze fra hard skills e soft skills